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Pianta di Pakira Acquatica: Come curarla

Pianta di Pakira Acquatica: Come curarla

La Pakira acquatica è una pianta che appartiene alla famiglia delle Bombacaceae ed è una sempreverde. La Pakira acquatica genera frutti solamente se si trova nel suo ambiente naturale, cioè zone paludose. In Italia la pianta non produce frutti, ma è molto apprezzata per la sua bellezza.

Nel suo ambiente ideale, la Pakira acquatica arriva sino a 20 metri di altezza, mentre nel nostro clima raggiunge i 3 metri. Il fusto della Pakira acquatica è molto morbido, il che consente ai vivaisti di modellare la Pakira acquatica in maniera semplice, magari intrecciandola con tre fusti.

Le sue foglie sono verdi e possono raggiungere la lunghezza di 30 centimetri, mentre i suoi fiori sono più piccoli, circa 15 cm e sono profumatissimi, si schiudono solamente in estate, all’alba o durante la notte. I fiori di Pakira vivono solamente un giorno, sono di forma ondulata e i loro petali sono di colore bianco con sfumature rosate ed è raro che fioriscano in casa.


Terreno e clima ideale

La Pakira acquatica ha il suo habitat naturale nei terreni paludosi e la sua caratteristica è la velocità con la quale il terreno consente lo scorrimento delle acque. Il terreno adatto per questa pianta è leggermente neutro o acido, dunque bisogna evitare quello argilloso. La Pakira acquatica si rinvasa annualmente tra l'inverno e la primavera.

Il clima adatto alla Pakira acquatica è quello tropicale, ama le temperature miti ed alte e necessita di luce solare, non diretta e di un ambiente ventilato

Concimazione & riproduzione

La Pakira acquatica, nel periodo primaverile ed estivo, si deve concimare con un concime liquido. Il concime adatto contiene macro-elementi come fosforo, azoto e potassio, ma è importante che contenga anche rame, zinco, ferro, magnesio, boro, e manganese. Durante l'inverno è possibile interrompere il ciclo di concimazione.

Durante l'estate si innaffia in maniera abbondante ogni quattro giorni, evitando che l'acqua ristagni nel sottovaso, per evitare che la pianta marcisca e il terriccio deve essere umido.

La Pakira acquatica si diffonde per talea o per seme. Il suo frutto è marrone e, quando matura, si apre e fa ricadere i suoi semi sul terreno. La pianta fruttifica dopo 6 anni e produce circa 60 frutti, all'interno dei quali si trovano diversi semi, commestibili.

I semi della Pakira devono essere raccolti quando il guscio del frutto si apre. Per utilizzarli, occorre seminarli in un composto a base di sabbia e terra fertile, da posizionare in un ambiente luminoso e caldo. È importante che il terreno con i semi sia coperto con un pannello trasparente in vetro o plastica, che verrà rimosso non appena ci saranno i primi germogli.

Un'ulteriore tecnica per la riproduzione è mediante la talea. La talea si preleva dal fusto della Pakira durante la primavera e bisogna tagliarla in maniera obliqua. Il terreno nel quale verrà inserita la talea, è composto di sabbia e torba scura, rigorosamente umido.

La crescita della Pakira, sia per seme che per talea, è molto lenta e, poiché in appartamento la pianta non genera frutti, è consigliabile la moltiplicazione per talea.

La potatura

Questa pianta non ha bisogno di potatura, ma è preferibile rimuovere le parti più secche e danneggiate. Le foglie devono essere sempre pulite dalla polvere.

Malattie e relativa cura

La Pakira acquatica resiste alle malattie, ma quelle che potrebbero colpirla sono soprattutto tre e vengono trasmesse da agenti esterni come parassiti o insetti.

Una delle malattie che può colpire questa pianta sta nella comparsa di macchie sulle foglie, e ciò significa che probabilmente ci si trova in presenza di cocciniglia farinosa. Per confermare la malattia occorre osservare con molta attenzione, mediante una lente d’ingrandimento, la tipologia di macchia. Ci sono due modi per far guarire la pianta: rimuovendo le macchie con un batuffolo di ovatta imbevuto di alcol e lavando le foglie con acqua e sapone neutro.

La seconda malattia che può colpire la Pakira acquatica è quella che causa l'ingiallimento delle foglie con la comparsa di macchie marroni e gialle. Dopo che compaiono queste macchie, le foglie si ripiegano su sé stesse e cadono. Se oltre all'ingiallimento e alla comparsa di macchie ci si trova in presenza di ragnatele, è possibile che sia presente il ragnetto rosso, un acaro nocivo per le piante. Per debellarlo è importante mantenere la pianta umida, per evitare che l'acaro possa proliferarsi. Se il ragno non dovesse andar via, è possibile utilizzare un insetticida.

L'ultima malattia che può colpire la Pakira acquatica è la presenza di insetti bianchi sulla pianta, dal colore che varia dal bianco al verde e giallo, e sono conosciuti come i pidocchi. Per sconfiggere e debellare del tutto questo insetto è fondamentale utilizzare un antiparassitario, perché è molto difficile rimuoverlo.

Per evitare che possano comparire parassiti ed insetti nocivi sulla pianta è fondamentale tenere pulite le foglie, bagnarle e far sì che il terreno sia sempre umido.