Tra le piante che si possono tenere in casa, lo Spatifillo è un sempreverde ideale per dare colore e un tocco di stile agli ambienti. Grazie ai suoi fiori bianchi e alle foglie verdi e lucenti dalla forma appuntita e solcate da alcune venature, è perfetta per abbellire un angolo della casa.
Tuttavia, lo Spatifillo non è una pianta facile da curare perché richiede molta attenzione, a partire dalla temperatura a cui va tenuta fino alla luce a cui deve essere sempre esposta, sia in inverno che in estate.
Le caratteristiche dello Spatifillo
Lo Spatifillo, il cui nome scientifico è Spathiphyllum, fa parte della famiglia delle Spathiphylleae e comprende circa 30 specie diverse. La pianta è originaria dei Paesi tropicali dove c’è molta umidità e si presenta con una forma molto elegante che può raggiungere il metro di altezza. Una delle caratteristiche principali dello Spatifillo è l’assenza del fusto, perché cresce direttamente nel terreno grazie a un rizoma simile a una radice che funge da organo riproduttore. Dal rizoma, infatti, nascono direttamente le foglie, mentre i caratteristici fiori bianchi non sono altro che brattee, ovvero foglie modificate, mentre le infiorescenze che li proteggono vengono chiamate spata. Quest’ultima diventa bianca quando raggiunge la maturazione, per poi passare a un verde pallido mano mano che il fiore appassisce.
Come detto, in natura esistono circa trenta specie diverse di Spatifillo, ma le più importanti sono lo Spatifillo Wallisii e lo Spatifillo Floribundum. La prima vive soprattutto in Sud America, tra la Colombia, il Venezuela, Panama e il Costa Rica ed è particolarmente apprezzata perché produce infiorescenze ininterrottamente, tra la primavera e l’autunno. Questa specie è caratterizzata da foglie fornite di un lungo picciolo verde intenso e da fiori che spiccano oltre le foglie. Lo Spatifillo Wallisii è, inoltre, la specie più coltivata e non richiede particolari cure, assicurando una discreta longevità.
Anche lo Spatifillo Floribundum cresce nelle stesse zone del precedente, ma si diversifica per la sua altezza, che può raggiungere anche i due metri. È perfetta per essere allevata in appartamento usando vasi grandi.
Come prendersi cura dello Spatifillo
Come già accennato, prendersi cura di uno Spatifillo non è facile perché è una pianta che richiede molta attenzione e accuratezza.
Innanzitutto, la temperatura ideale in cui tenerla deve essere di diciotto gradi per la notte e tra venti e venticinque durante il giorno. Se si è così bravi da assicurare queste condizioni, lo Spatifillo potrebbe assicurare una fioritura costante per diversi mesi dell’anno, in particolare tra la primavera e l’autunno.
Lo Spatifillo è una pianta abbastanza resistente e in grado di sopportare temperature fino a trenta gradi, ma per periodi non eccessivamente prolungati. Al contrario, sono molto sensibili al freddo, per cui non bisogna mai tenerle in ambienti con temperature al di sotto dei quindici gradi. Riguardo l’esposizione al sole, lo Spatifillo ama la luce, sia nel periodo invernale che in quello estivo, ma non l’esposizione diretta. D’estate possono anche essere spostate all’aperto, ma sempre in luoghi ombreggiati e lontano da eventuali correnti d’aria; queste ultime, infatti, potrebbero essere molto dannose alla salute dello Spatifillo, per cui è sempre consigliabile sistemarlo in angoli protetti. Inoltre, la pianta non sopporta gli ambienti fumosi e inquinati, quindi va tenuto in posti dove c’è un ricambio costante d’aria.
Quando le foglie cominciano a sfiorire, vanno eliminate, estirpandole dalla base, ma non vanno mai utilizzati prodotti che le rendono più lucide. Per pulirle bisogna utilizzare un panno morbido leggermente bagnato di acqua. È importante ricordarsi di annaffiarlo abbondantemente soprattutto durante l’estate, assicurandosi che la composta rimanga sufficientemente umida, mentre d’inverno bisogna annaffiarlo con moderazione, giusto per non far seccare il terriccio. In caso ci si debba assentare per diversi giorni, è consigliabile sistemare lo Spatifillo su un sottovaso riempito d’acqua, in modo tale che la pianta rimanga in un ambiente umido; ma attenzione, il vaso non deve essere a contatto diretto con l’acqua, per cui si dovrebbe adagiare su un letto di argilla espansa oppure dei ciottoli, in modo da assicurargli la distanza ma permettendogli di assorbire l’acqua che evapora.
Lo Spatifillo deve essere rinvasato ogni anno, in primavera, utilizzando un terriccio composto da torba, corteccia sminuzzata e sabbia grossolana, in un vaso sempre un po’ più grande del precedente. Al momento di effettuare l’operazione bisogna dividere delicatamente i rizomi con un coltello pulito e disinfettato fino a formare delle porzioni provviste di due o tre foglie e delle radici sufficientemente sviluppate.
Inoltre, tra la primavera e l’autunno, per assicurarne la costante fioritura, lo Spatifillo va sottoposto a concimazione ogni quindici giorni, fino a quando non arriva l’inverno, periodo in cui la pratica va sospesa. Un altro aspetto da tenere in considerazione per la cura di uno Spatifillo è la potatura che non va mai effettuata, limitandosi a eliminare le foglie secche utilizzando uno strumento pulito e disinfettato, per non rischiare di infettare i tessuti della pianta.